Lettera aperta a una persona in sovrappeso

Carissimo/a


Vorrei che tu sapessi un paio di cose.


Il sovrappeso spesso è avvertito come una discriminazione: l'opinione corrente ritiene che la persona in sovrappeso/obesa sia responsabile del suo problema perché eccessiva nel mangiare, pigra nel muoversi e incapace di impegnarsi. Purtroppo questo modo di pensare è così profondamente radicato che spesso viene interiorizzato anche dai soggetti stessi.


La realtà è che il nostro peso non è legato solo a quello che si assume come cibo rispetto a quello che si consuma come movimento, ma dipende anche dalla genetica personale.  

Esistono persone più fortunate, con un motore metabolico attivo che permette loro un certo comportamento alimentare senza pagarlo eccessivamente; esistono persone meno fortunate, con un motore metabolico meno attivo che pagano con un incremento ponderale maggiore lo stesso comportamento alimentare.

Il sistema che fa accumulare energia sotto forma di adipe è lo stesso per tutti:  un bilancio energetico positivo (si introduce più energia rispetto a quanto si consuma). Purtroppo per alcuni la produzione di grasso a parità di bilancio è nettamente maggiore. La persona in sovrappeso non sempre agisce direttamente sul suo problema, ma spesso ne è vittima; paga con un maggiore  accumulo di grasso una situazione genetica difficile.


Questa giustificazione metabolica  non  deve tuttavia frenare la ricerca di un buon equilibrio di peso da parte di questi Pazienti

Gli studi hanno dimostrato che, indipendentemente dalle cause, il sovrappeso riduce l' aspettativa di vita per una serie di problematiche che ne conseguono (patologie cardiovascolari, cerebrovascolari, respiratorie, degenerative, sindrome metabolica e quanto altro).

Cosa si intende per ricerca di un buon equilibrio?

Altri studi evidenziano un incremento esponenziale del peso degli obesi nel corso degli anni. Per questa ragione  riuscire a fermare questa crescita è già un importante successo. In pratica proporre un programma alimentare e comportamentale che permetta di congelare il peso attuale (anche se oggettivamente importante)  significa riuscire a  non peggiorare i parametri ponderali e clinici con l'avanzamento della vita.


Naturalmente a chi lo desidera si può proporre un programma che gli permetta di ottenere un calo ponderale. In questo caso lo scopo non è tanto il raggiungimento del cosiddetto peso-forma quanto la riduzione del peso: una diminuzione pari al 10%  rispetto al peso di partenza è un risultato di grande rilevanza. Se si ottiene qualcosa di più tanto meglio, ma ricordiamoci che il successo di un trattamento dietologico non sta nel numero dei chili persi, ma nella successiva capacità di difendere il nuovo peso raggiunto.


Il ruolo del  Dietologo non è  quello di esasperare il Paziente al raggiungimento di pesi limite, quanto piuttosto di aiutarlo a ritrovare una forma fisica gradita e poi mettergli a disposizione la sua esperienza per insegnargli con trucchi e “drills” a mantenere il peso raggiunto.


Arrivederci a presto

Oscar Lucio Leone

medico dietologo

Chi sono

Sono medico chirurgo nutrizionista e da oltre trent'anni mi dedico alla risoluzione dei problemi del sovrappeso e dei disturbi del comportamento alimentare.

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La visita dietologica è una valutazione medica specialistica che serve a diagnosticare e trattare i disturbi dell'alimentazione.

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Il mio approccio al paziente in sovrappeso è multidisciplinare, contemporaneamente medico, psicologico e nutrizionale.

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Il Dr. Oscar Lucio Leone riceve presso l'ambulatorio di dietologia in Corso Europa 209 a Rho (Milano).

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